Nathan Never. Uniti per il pianeta, I libri di Nathan Never

La seconda che hai detto, Aldous.... Aspetta!
E' una storia di una sessantina di pagine anche piacevole, ma con un soggetto abbastanza semplice e per niente adrenalinico. L'abilità dell'autore è stata far coesistere i 3 personaggi, giustificando in modo accettabile la loro partecipazione all'incursione contro gli inquinatori. Quando devi equilibrare una cosa del genere, l'originalità del soggetto è l'ultima cosa che ti interessa: basta che stia in piedi e che la trama sia funzionale all'azione del nostri. Per quello sono contro i team up meditati e costruiti in una settimana di lavoro.
Tra l'altro, la teoria che sta dietro al viaggio nel tempo in questo volume è stata partorita e spiegata nei dettagli in un precedente albo di Nathan Never. Senza quell'albo che ti approfondisce quella tecnologia, non dico che non ci si capisce niente, ma lo accetti portandoti dietro mille lacune.
Ripeto...l'autore non è stato neanche malvagio, ma è una storia (diciamo) celebrativa, da pubblicità progresso.
Dovevano farsela pagare dall'ente che l'ha commissionata, e poi distribuirla in qualche campagna promozionale, o meglio ancora nelle scuole come per Miniere & Lattine. Tirarci fuori pure un cartonato deluxe, al pari del gioiello Senzanima, mi pare un eccesso.
Io l'ho preso perchè sono un completista, ma non m'aspettavo niente di più di quello che ho letto.

A metà strada tra il secondo Martin Mystère & Nathan Never e i Fantastici Quattro di Steve Englehart!

Dove l'intero personale era in stasi a sognare la Terra costantemente mutevole del futuro: da qui la mia "a metà strada".


Aaron l'Osservatore ribelle tiene i FQ sotto ghiaccio in due diverse occasioni, mentre questi sognano mondi alternativi: all'inizio, li clona per guardare le avventure dei cloni, po si accorge che i "What If" dei loro sogni sono più interessanti.

Io ho collezionato NN fino al 172 con speciali e giganti e, anche se cominciava ad apparire l'uomo quantico, non credo di essere arrivato al multiverso di Serra (o non ricordo). Quel n.300 di Vigna, di cui mi era arrivata voce, ho sempre voluto recuperarlo anche prima di questo volume, perchè mi incuriosiva. Quando capito in fumetteria vedo se ne hanno un usato da battaglia per un lettore occasionale, perchè voglio veramente capire le basi di questa tecnologia e la vicenda in generale, e sopratutto se Vigna intende che anche la dimensione attuale (quella storica) è lei stessa il frutto di un sogno, e Nathan e soci sono, da sempre, personaggi virtuali.