A CASPER9
by MaxBrody ft. Giacomo Leopardi(non me ne volere, vecchio mio!)
Casper, rimembri ancor
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, a navigare
nel forum t'apprestavi?
T'aggiravi per le quiete
stanze, e i topic d'intorno,
e rispondevi ogni tanto,
allor che davanti al pc intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il luglio afoso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
sempre lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la peggior parte,
d’in su la scrivania del paterno ostello
porgea gli occhi alla vista delle tue parole,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tastiera.
Mirava il ciel sereno,
le vie inquinate e il supermercato,
e quinci il lago da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Casper mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché sempre
inganni me, e non i figli tuoi?
Tu pria che l’erbe inaridisse lo smog,
da crudele odio combattuta e vinta,
mi sfottevi, o tenerella. E non vedevi
il mio amor nei confronti tuoi;
non ti molceva il core
la tag riempita delle mie cretinate,
nè i miei tentativi innamorati e schivi;
né teco gli altri utenti ai dì festivi
ragionavan d’amore.
Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
l'intelligenza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? queste
le cacchiate, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, te ne andasti: e con il dito medio
e con far da barracuda
mi intimavi di andarmene lontano.
