Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


Le porte dell'immaginazione
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Le porte dell'immaginazione, Martin Mystère n. 352

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view post Posted on 31/8/2017, 19:07

Adepto

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CITAZIONE (Aldous @ 31/8/2017, 19:56) 
Interessante, in particolare il fatto sintomatico che hai cancellato l'ultima frase
CITAZIONE
Per quanto riguarda il resto, mi sono semplicemente limitato a indicare come le risposte a molti dubbi erano già nel racconto. Credo che nessun autore debba mai andare oltre questo :)

Uhm... Non me ne sono accorto: forse l'ho tagliata accidentalmente mentre rivedevo un'altra cosa (anche perché è la mia opinione, e l'ho già scritta in passato). Comunque, eccoti accontentato: l'ho reintegrata. :)
 
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view post Posted on 1/9/2017, 18:43
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Vecchio Saggio

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:specchi: ah ah ah! Che bufo!smile_losai ....
 
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view post Posted on 1/9/2017, 18:56

Adepto

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CITAZIONE (Aldous @ 1/9/2017, 19:43) 
:specchi: ah ah ah! Che bufo!smile_losai ....

Aldous, hai qualcosa da dire? Dilla.
 
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view post Posted on 2/9/2017, 16:35
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Veramente ottimo l'albo, sia a livello di storia sia a livello dei disegni.
La sequenza iniziale a NY mentre camminando retrocedono nel tempo è molto Gaimaniana.
 
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view post Posted on 4/9/2017, 12:05
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Il Dybbuk

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Aldous, dì quello che devi dire o tacci per sempre. :brucelee:

Non ho commentato neanche questo? Mah, forse perché non mi ha fatto impazzire. Un po' pretenzioso.
Mystero inesistente. Si DEVE anche parlare di certi argomenti su una serie come questa, e certamente non esiste una ricetta giusta per farlo, ma forse questo viaggio oltremondano mi è sembrato più una parentesi che qualcosa di... di... boh.. utile? "Definitivo" sarebbe chiedere troppo. Io personalmente ho empatizzato molto nell'ultima tavola, ma la mia opinione sul personaggio Martin ormai non è più positiva e nemmeno la sua breve sfuriata mi ha fatto cambiare idea.
Mah, non saprei nemmeno che opinione avere di questo numero: qualcosa mi è piaciuto molto, qualcosa mi ha infastidito come negli altri recenti numeri, qualcosa mi ha semplicemente annoiato. Mi ha ricordato un po' "Congiura nei cieli". Però quello mi aveva fatto arrabbiare. :)
 
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view post Posted on 5/9/2017, 10:29
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Il Dybbuk

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view post Posted on 5/9/2017, 10:48
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CITAZIONE (MaxBrody @ 5/9/2017, 11:29) 

Eh, non fanno più le Signore del Lago di una volta.
Morta Viviana, ecco Ritter che perde la spada come niente fosse.
;)
 
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view post Posted on 5/9/2017, 11:14
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E' un uomo, non è neanche umano, che pretendi.
Credo di averlo già ma non ricordo, ma quello che mi lascia perplesso è che:
Viviana aveva come allieva Cassandra, che poi non la sostituita come Signora del Lago, perchè non era umana come Viviana. Ma, Ritter è diventato Signore del Lago, nonostante che neanche lui non sia umano.


Edited by Stormur - 5/9/2017, 12:36
 
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view post Posted on 6/9/2017, 20:40

Adepto

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CITAZIONE (Emti Asre @ 5/9/2017, 12:14) 
E' un uomo, non è neanche umano, che pretendi.
Credo di averlo già ma non ricordo, ma quello che mi lascia perplesso è che:
Viviana aveva come allieva Cassandra, che poi non la sostituita come Signora del Lago, perchè non era umana come Viviana. Ma, Ritter è diventato Signore del Lago, nonostante che neanche lui non sia umano.

No, chiunque può diventare Signora (o Signore) del Lago. Merlino scelse Viviana perché l'essere umana le dava una qualità in più (ovvero quell'umanità che le permetteva di essere una migliore guardiana tra il nostro mondo e Faerie, poiché li comprendeva entrambi).

Cassandra era sì allieva di Viviana, e aveva imparato molto da lei, ma voleva, ora, sperimentare personalmente cosa significasse "essere mortale" (*) per poter vivere di persona le esperienze che Viviana aveva fatto da giovane fanciulla - e non solo conoscerle indirettamente - così da maturare e andare ancora avanti nel cammino della sua crescita personale.

Se Cassandra non sostituisce Viviana è solo perché lei ora ha altro a cui pensare (nota come dice a Martin, parlando di Faerie, che dà a LORO poche possibilità di recuperare la situazione - lei ha già preso le distanze da quel disastro; per fare cosa, e dove, penso che dall'albo si capisca: in fondo, le Muse alla fine dicono che "Faerie" è dove sono loro ^_^ ).


(*) Ciò che continuo a non capire è perché in redazione abbiano cambiato il dialogo di Cassandra, facendole dire che "ora è mortale" e non che "ha deciso di vivere temporaneamente da mortale" (come avevo scritto io).

Può darsi che abbiano avuto le loro ragioni - ed è per questo che, come ho già scritto, è meglio fare questa domanda a Carlo e Alfredo.

Per quanto riguarda me, Cassandra ha il suo ultimo dialogo con Martin seduta sul bordo della fontana di Washington Square, esattamente dove Death (che è anche lei uno psicopompo) parla per la prima volta con Sandman in "Un Battito d'Ali. E Death, ogni 100 anni, diventa mortale per un giorno, per riuscire a capire cosa provino le vite che lei prende, e per assaporare il gusto amaro della mortalità" (ne "L'Alto Costo della Vita"). Non era un caso :)
 
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view post Posted on 7/9/2017, 00:05
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CITAZIONE (Vincenzo Beretta @ 6/9/2017, 21:40) 
CITAZIONE (Emti Asre @ 5/9/2017, 12:14) 
E' un uomo, non è neanche umano, che pretendi.
Credo di averlo già ma non ricordo, ma quello che mi lascia perplesso è che:
Viviana aveva come allieva Cassandra, che poi non la sostituita come Signora del Lago, perchè non era umana come Viviana. Ma, Ritter è diventato Signore del Lago, nonostante che neanche lui non sia umano.

No, chiunque può diventare Signora (o Signore) del Lago. Merlino scelse Viviana perché l'essere umana le dava una qualità in più (ovvero quell'umanità che le permetteva di essere una migliore guardiana tra il nostro mondo e Faerie, poiché li comprendeva entrambi).

Cassandra era sì allieva di Viviana, e aveva imparato molto da lei, ma voleva, ora, sperimentare personalmente cosa significasse "essere mortale" (*) per poter vivere di persona le esperienze che Viviana aveva fatto da giovane fanciulla - e non solo conoscerle indirettamente - così da maturare e andare ancora avanti nel cammino della sua crescita personale.

Se Cassandra non sostituisce Viviana è solo perché lei ora ha altro a cui pensare (nota come dice a Martin, parlando di Faerie, che dà a LORO poche possibilità di recuperare la situazione - lei ha già preso le distanze da quel disastro; per fare cosa, e dove, penso che dall'albo si capisca: in fondo, le Muse alla fine dicono che "Faerie" è dove sono loro ^_^ ).


(*) Ciò che continuo a non capire è perché in redazione abbiano cambiato il dialogo di Cassandra, facendole dire che "ora è mortale" e non che "ha deciso di vivere temporaneamente da mortale" (come avevo scritto io).

Può darsi che abbiano avuto le loro ragioni - ed è per questo che, come ho già scritto, è meglio fare questa domanda a Carlo e Alfredo.

Per quanto riguarda me, Cassandra ha il suo ultimo dialogo con Martin seduta sul bordo della fontana di Washington Square, esattamente dove Death (che è anche lei uno psicopompo) parla per la prima volta con Sandman in "Un Battito d'Ali. E Death, ogni 100 anni, diventa mortale per un giorno, per riuscire a capire cosa provino le vite che lei prende, e per assaporare il gusto amaro della mortalità" (ne "L'Alto Costo della Vita"). Non era un caso :)

Ci potresti segnalare, sommariamente, quali sono i dialoghi e le sequenze riscritte in redazione? Grazie.
 
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view post Posted on 7/9/2017, 00:17
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Vecchio Saggio

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Ci sono un sacco di citazioni che non avrei mai colto.
 
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view post Posted on 7/9/2017, 09:23
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Vecchio Saggio

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"Gli dei esistono perché noi crediamo in loro"
da Illuminatus di Shea e Wilson.

Volevo dedicarci una discussione apposita, ma visto che il tempo scorre e tra poco (re)imbarcherò, la domanda - che stranamente nessuno ha posto finora - è relativa al rapporto psichico tra Faerie ed il nostro mondo.
Si incomincia a parlarne a pag. 18 quando
Cassandra parla di "fonte dell'inconscio" e poi prosegue per tutto il numero, spiegando come il nostro inconscio collettivo alimenti e dia vita a Faerie in un continuo do ut des, pag. 21 e 22.

Ora, se dal discorso sotto spoilers tolgo la parola Faerie e ci metto Dei e Demoni, Paradiso ed Inferno ecc ecc., ho uno degli assunti fondamentali di molte scuole esoteriche.

Bravo al nostro Vincenzo, quindi, ma la domanda è: Ma come ti è venuto in mente?/Ne sai qualcosa di più?/ tipo ti interessi di filosofia/occultismo ecc ecc?

E grazie ancora per questo numero alla "Sandman" del BVZM, e le sue citazioni/omaggi, come alla "Guida Galattica degli Astrostoppisti".

Edited by vega25 - 7/9/2017, 17:24
 
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view post Posted on 8/9/2017, 00:21
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (Emti Asre @ 5/9/2017, 12:14) 
E' un uomo, non è neanche umano, che pretendi.
Credo di averlo già ma non ricordo, ma quello che mi lascia perplesso è che:
Viviana aveva come allieva Cassandra, che poi non la sostituita come Signora del Lago, perchè non era umana come Viviana. Ma, Ritter è diventato Signore del Lago, nonostante che neanche lui non sia umano.

Emti, ho messo degli spoiler perchè mi sembrava una cosa bella importante.

* * *

La mia scheda:

COPERTINA: 10 - Non trovo un difetto, neanche in prospettiva :D Da sola mi invoglierebbe a leggere l'albo!
TITOLO: 8
SOGGETTO: 8
SCENEGGIATURA: 7,5
DISEGNI: 10 - Anche qui, un Alessandrini potentissimo e degli Esposito grandemente espressivi. A disegni non m iricordo molti albi di questo livello.
COMPONENTE MYSTERIOSA: 5
RUBRICA: 6-
EXTRA: sv (Non lo so... non so davvero che pensarne...)

Alla fine ho dato un buono, anche se è un buono largo, visto che come Max sono rimasto un po' deluso, e tendeva più al sufficiente. Grazie a tutti i chiarimenti di Vincenzo Beretta qui e nell'intervistona ho rimesso i pezzi a posto e mi è diventato chiaro molto. Dal punto di vista artistico e concettuale, col lavoro che c'è dietro, mi sembra che questo albo sia uno degli apici degli ultimi anni. Alcune sequenze mi hanno colpito molto e traspare davvero la cura maniacale che le ha create,
in primis la passeggiata nel tempo.
Mi ha toccato l'"addormentamento" di Viviana, per me inaspettato.
Non conoscevo l'idea base
del travaso ciclico e continuo di energie da Faerie al nostro mondo.
Un aspetto molto bello. Però, ecco, per me forse troppo metaforico. La storia non mi ha detto molto, a parte la meraviglia del fantastico a ogni pagina. L'ho trovata con poca sostanza e un po' sconnessa. Anche se ci sono alcune spiegazioni, mi sono ritrovato perso, ho proprio fatto fatica a seguirla. E troppo simbolismo evidente, non saprei come spiegare: si punta all'iperuranio (cioè Faerie, in sostanza) ma poi ci sono meccanismi terra terra.

A parte un certo sarcasmo e "tecnovanvera" dei personaggi che vabbe', io sono un bacchettone, il Martin qua mi ha lasciato basito. Era davvero lui? A me è sembrato posseduto da qualcosa già dall'inizio,
ben prima di ricevere la spada,
e anche alla fine. La sequenza iniziale di lui che fuma e fa degli errori assurdi al computer mi ha dato che l'idea che ci dovesse essere qualcosa di incredibilmente storto in atto e di cui si sarebbero scoperte le cause... ma poi non se ne fa niente. O non mi è chiaro? :blink:

Come citazioni penso di aver riconosciuto solo quelle di dipinti e quella D&Desca di Myth Drannor (giusto? E a questo punto mi chiedo se ci sia un'ispirazione particolare per il nome originale).
 
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MaxJinx
icon1  view post Posted on 8/9/2017, 13:57




In una parola: fantastico.
Dopo averci sbalordito col suo Albero filosofico, il mai abbastanza rimpianto Vince Beretta se ne torna (ci si augura in pianta stabile) con un altro racconto da Oscar!
E se lo dico io, che detesto le ambientazioni fantasy e quasi tutto il filone mysteriano analogo (sopratutto la parte nibelunga), il complimento vale doppio. Ma perché questo è il modo di usare il fantasy! Cioè di usare quello che è un microcosmo alternativo al nostro: usarlo come metafora del nostro e/o ucronia sempre dello stesso! Mica ci voleva tanto! :rolleyes:

SPOILER (click to view)
Tutta la prima sequenza con Martin e Cassandra che spiega il guaio interdimensionale mentre dietro a loro scorrono i tempi è stupenda: il lettore lì per lì non coglie, poi comincia ad intuire dai troppi segnali iconici ma senza capirne il senso, che viene confermato solo alla fine.

Nel frattempo la ragazza comincia a metaforeggiare, dando il via alle danze che ci faranno volteggiare per tutto l'albo.
Lo shrike, ad esempio. Un fenomeno devastante, ma che forse è l'altra parte di equilibrio di una catastrofica giustizia, "il prodotto di un insieme di colpe individuali o collettive, protratte o trascurate troppo a lungo... anche se è una scintilla che lo scatena, tutti ne subiscono le conseguenze, innocenti compresi".
Non pare proprio la descrizione di robe come le guerre mondiali? O certe enormi crisi economiche?
E il motivo che sta dietro al tutto, cioè l'iper produzione richiesta alle muse, non è chiara metafora del turbo capitalismo che costringe tutto il mondo occidentale nella spirale impazzita del produci-consuma-produci-consuma?
E produci male, sopratutto. Perché senza tempo, senza rispettare le tre leggi dell'equilibrio del lavoro, non si può che produrre male. Produrre oggetti scadenti e/o inutili. E peggio ancora, produrre alienazione. Quella perdità del sé per cui pare che il lavoratore ritrovi la sua sola identità quando si trasforma in consumatore nel weekend.
Il "produrre troppo = produrre male" è l'asse portante, direi la weltanschaung, del racconto. Che è vero in ogni settore del lavoro, ma ovviamente risulta molto più evidente su prodotti raffinati, in cui la qualità conta mille volte di più della quantità. Tra questi, centralissimi, i prodotti dell'ingegno e artistici.
E' fin troppo palese la connotazione autobiografica settoriale: Beretta racconta ciò che conosce, cioè la produzione di fumetti (altri omonimi avrebbero potuto raccontare di salumi o di armi, ma la sostanza non cambia... ahahaha come sono spiritoso!) e conferma una mia storica convinzione e cioè che aumentando le uscite senza aumentare adeguatamente gli autori, si finisce per produrre roba qualitativamente inferiore (sì, sono uno zagoriano :rolleyes: ).
Il discorso della prima musa è di certo una velatura dietro a cui è facile riconoscere la denuncia dell'autore spremuto: "Le idee non mi mancano, ma non riesco più a tesserle bene come prima. Immagino una dama o un eroe che combatte e non riesco a produrre che grovigli e trame senza senso. Quando lavoravo col vecchio metodo, io vivevo con loro, era come fossero reali... ora non più".
SPOILER (click to view)
E qua c'è da chiedersi cosa rappresentano i fusi dei fati. Una droga che l'artista prende per produrre di più? Un "materiale" narrativo scadente tanto per aumentare le pagine? Iniziative commerciali come le variant cover, gadget, colore, ecc.?

Credo un po' tutto questo.

Altro elemento delizioso è la concretizzazione di luoghi concettuali, come l'inconscio paragonato al mare, al suo funzionamento simile, spiegato da Kut Humi mentre passeggiano sulla spiaggia. O l'orizzonte creativo, il luogo dove si formano le idee e il caos visivo rappresentato. O la parte in cui si parla degli spazi interiori dell'animo umano. O la piccola Pip, una scintilla di idea poi mai sviluppata. In questa fase mi ha molto ricordato l'immane capolavoro Disney Inside out, e sono quasi sicuro che Beretta ci si sia ispirato, pur usando concetti autonomi.
Questa parte l'ho trovata molto vicina ad un libro che casualmente sto leggendo proprio in questi giorni, ovvero L'ultima riga delle favole di Gramellini, in cui c'è continua concretizzazione di luoghi immaginari e simbolici (per la cronaca: un po' pesantino, molto meglio questo albo!).
SPOILER (click to view)
E' poi perfino poetico il meccanismo ecosistemico su cui si basa l'interazione tra la Terra e Faerie, con le muse che ispirano gli umani ad essere creativi, e queste energie creative vanno a loro volta ad alimentare i flussi vitali di Faerie.

Che anch'essa è solo una metafora del ciclo dell'arte, simile a quello dell'acqua: nel senso che si parte con qualcuno che crea qualcosa, che influenza un altro, che sulla base di questa influenza crea ancora qualcos'altro che influenzerà un altro, compreso pure lo stesso primo elemento della catena e così via. Come se l'arte e l'ingegno fossero sempre lo stesso "blocco", che ogni generazione e ogni popolo si passa l'uno con l'altro.

E poi ancora tanto altro (vogliamo parlare della arguta introduzione in tono arcaico?) rispetto a quanto ho già detto. Ci sono davvero un sacco di sequenze, alle volte anche solo di poche vignette, ma che dicono davvero tanto, con una intensità inusuale.
Gli unici momenti di caduta sono le scene d'azione: assai improbabile come sfuggono ai draghi, ma anche il Martin fin troppo uomo d'azione, tanto che si è costretti a darne una giustificazione magica, sennò strideva troppo.
In ultimo, bravi gli Esposito, ma bravissimo Alessandrini che ancora una volta, come già nell'Albero filosofico, si dimostra particolarmente ispirato dallo sceneggiatore, snocciolando atmosfere che non pensavi in sintonia col suo tratto così sintetico.
Insomma, un nuovo grandissimo lavoro di Beretta, che prego il Dio dei fumetti che lo faccia restare quanto più a lungo con noi. :clap: :clap: :clap:


PS: Questo è il mio primo post (ciao a tutti! :lol: ). Leggo il BVZM dal 1990 ininterrottamente e ho tutta la serie. Ogni tanto vi lurko, ma non mi sono mai iscritto (sono pigro). Ma ci tenevo a commentare questa bellissima storia.
E ora mi vado a leggere i vostri messaggi, ma da utente... :D
 
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view post Posted on 8/9/2017, 15:55
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Vecchio Saggio

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Ciao, MaxJinx! Benvenuto ad Agarthi!
Ti invito a dare il tuo voto in questo e altri sondaggi e, se vuoi, a compilare la scheda di valutazione! Leggeremo volentieri altre tuoi commenti sulla serie! ;)

* * *

Mi è venuta una domanda per Vincenzo Beretta. Da dove viene il termine shrike? Sembra inglese, ma sul dizionario ho trovato solo il significato di "averla" (che fra l'altro è un uccellino piccolo ma bello cattivo). A me personalmente ricorda altre radici germaniche, p.e. quelle tedesche di schreien (urlare - che vedevo bene per com'è presentato, un enorme gorgo divoratore) o schrecken (spaventare). Non so se hanno delle corrispondenze precise in inglese arcaico.
 
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179 replies since 9/6/2017, 12:22   6284 views
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